È la clementina, un agrume prodotto dall’ibridazione del mandarino e dell’arancio, uno dei frutti più venduti dopo le arance. Si differenzia dai mandarini per l’assenza dei semi, il colore della polpa, più aranciato, e per il gusto simile all’arancio, con un perfetto equilibrio tra dolce e agro. Quelle della piana di Sibari, grazie alla qualità del terreno, alle tecniche di coltura, ma anche alla presenza del Pollino e delle alture della Sila, che impediscono la formazione di vento e di grandine, hanno proprietà organolettiche incomparabili, che le rendono facilmente distinguibili dalle clementine d’importazione.
Dal 1940 sono sempre presenti sul mercato italiano; tra l’altro dopo decenni di coltivazione sperimentale i frutti conservano le qualità dei primi ibridi e sono sempre più richiesti dal consumatore.
L’albero è molto simile a quello del mandarino, fiorisce e fruttifica lentamente e in modo irregolare, e la raccolta avviene tra novembre e gennaio.
Consumate prevalentemente fresche, le clementine sono utili in vari tipi di diete, in quelle povere di sodio per chi soffre di pressione alta o in quelle dimagranti: hanno solo 50 calorie ogni cento 100 grammi.
In cucina, vengono impiegate al naturale o per realizzare succhi, marmellate, sorbetti o sciroppi, sono ottime per dolci, ma anche per aromatizzare carne o pesce.